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La Rata Mutante

by La Rata Mutante

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1.
Traccia 01 02:03
Un piede che scivola, il corpo che repe nel vuoto. Un tonfo carnefice in un meandro di liquami. Trascinarsi via come un verme, lo sforzo che ti dissangua, ma senza muoverti soccombi fra i rimorsi che come larve fanno preda di te. Quello stridulo lamento a cui non prestavi attenzione, quell'auspicio sanguinolento che echeggia nel sibilo delle correnti dilania ora le tue cervella, spolpa ricurvo la tua carogna, mentre come il boia la lama, affila l’arcuato becco sul tuo cuore. Cosa ti aspettavi fosse vita se non il trionfo della fine? Lo sguardo decomposto si riflette nei recessi del fango, dove il tuo gemito nutre la danza degli avvoltoi nella notte vorace. Cosa ti aspettavi fosse vita se non il trionfo della morte?
2.
Traccia 02 02:10
C’è chi ha deciso di marcire radicando l’esistenza su colate di cemento; cosa sei disposto a tollerare prima di sgretolarti sotto il peso del compromesso? Guardati, boccheggi convulsivo su fiumi d’asfalto sotto il sole che brucia la tua pelle ed asciuga assetato il tuo ultimo respiro! Con l’impazienza di un bambino vittima d’un viaggio infinito, vorresti che l’inverno si sciolga in primavera, ma non illuderti, quel che germoglia in te sarà presto la tua fine.
3.
Traccia 03 02:03
Edera intrecciata sulle costole adorna di rinuncia il corpo consunto. È un abbraccio ferale allo spirito che strappa le pupille dall'iride dell’istinto alla vita scagliandole nel ristagno vischioso del sacrificio. Nauseato dall'avvenenza della morte, arranca come un gracile amante della vita, dannando il dolore, negando la gioia. E noi ridendo scriviamo col sangue le nostre passioni, danziamo su aspre cime solitarie accompagnati dai venti della rivolta, pugnaliamo il ventre della putrefatta menzogna. Sotto il peso di una croce marcia inarca con strazio la schiena offrendo all'umanità il calice pulsante del suo petto. Ogni tuo passo tradisce te stesso; passi mossi nell'illusione che non lascino impronte, precludendo la tua affermazione.
4.
Traccia 04 02:30
Niente più lamenti che dal putridume gorgogliano d’una vita artifizia; niente più oblii. Il rigurgito d’odio fiorito su terre d’inchiostro è ora sepolto dalle macerie di un arida civiltà. Su rudi pendii il cappio si allenta; il passato quotidiano è ricordo d’indigesta violenza. Ed è qui su selvaggi sentieri che incontro l’amore testardo di crearsi la propria esistenza, giungendo vivo fino alla morte.
5.
Traccia 05 01:40
Dì di no, dì di sì, tanto il mondo è una favola, ci soffoca con fragole ed immagini indelebili, ma spera che la terra non si fermi e la stella sempre risplenda nel cielo, un sorriso che nasconde ed annega fra le onde il tuo stento. È l’autorità che lega l’uomo all'impossibilità. Vai di qua, vai di lì, distruggi il tedio dell’abitudine, fracassa ogni certezza, poni fine all'indifferenza ed incendia l’aria viziata tra queste mura troppo ristrette, temerario nelle tenebre, scintilla d’esplosioni d’amore.
6.
Traccia 06 01:52
I suoi occhi fra le tenebre di un trucco sottile. È sufficiente uno sguardo e con l’ansia di una caduta infinita sprofondi nelle sue viscere; ne rimani estasiato, ubriaco di desiderio. Ed io ritorno bambino, arso di entusiasta spontaneità ma con pensieri inibiti da una timida lingua intorpidita. Morte, abile seduttrice, hai una rivale.
7.
Traccia 07 01:37
Il cielo livido, atro come ebano offre riparo alle ombre edaci di vendetta. Il terrore non ti concede al sonno, un assiduo ribrezzo al frastuono della lancetta annienta con orrore la fiducia nei tuoi sensi. È forse il respiro degli oppressi sulle membra o il sangue che scorre impetuoso nelle vene? Vesti che estasiavano il tuo orgoglio stritolano la carne, imprimendo al rantolo un’atroce precarietà. Le venature della notte nascondono il nostro agguato mentre pervade l’effluvio della rivolta.
8.
Traccia 08 00:55
Parole acuminate, le punte avvelenate dall'infamia del razzismo. Nessuna tolleranza, non cerco compromessi, avrete tutta la mia rabbia Lega merda!
9.
Traccia 09 02:50
Si dimena appeso al cappio il corpo logoro, smarrito al gelo di un violento tramonto. Mentre dormi non immagini che il silenzio possa rimanere eterno, divorarti in un sogno. Giunge tetro intanto il vento forzandomi nella macabra danza fra i cenciosi spettri del nulla che con lugubri carezze lancinanti, si nutrono dei vivi stillando veleno sulle lor labbra. Come stracce fasce a lutto il nero sangue orna le palpebre di occhi inebriati dall'odio, scaraventati dal precipizio eretto dalla miseria dell’uomo, fra le redenti fauci della Morte. ------------------------------------------------------------------ Claudicando nell'indifferenza si cerca protezione dal diverso, un riparo dai desideri che spingono all'azione. Sarà forse gioia rarefatta nella solitudine? Paura, vertigini sulla possibilità di cambiamento. Ogni giorno è una pagina intonsa di una vita mai cominciata. Rivolta!

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released April 9, 2016

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La Rata Mutante Sabbio Chiese, Italy

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